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Visus di Riccardo Falcinelli

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Una nuova prospettiva sul volto umano: scopri come i volti, che vediamo ogni giorno, nascondono significati culturali e storici profondi.

Riccardo Falcinelli, dopo il successo di “Cromorama” e “Figure”, esplora le “facce” nei media, nell’arte e nella nostra quotidianità.

Impara come la rappresentazione del volto influenzi la percezione di eroismo, potere e identità attraverso i secoli.

Leggi “Visus” e rivoluziona il tuo modo di vedere il mondo, con oltre 600 immagini a colori. 

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La recensione di newslibri.it

In “Visus”, Riccardo Falcinelli ci invita a intraprendere un viaggio affascinante alla scoperta del volto umano, un tema apparentemente semplice ma incredibilmente complesso. Dopo i suoi precedenti lavori, “Cromorama” e “Figure”, Falcinelli rivoluziona nuovamente il nostro modo di vedere il mondo, questa volta concentrandosi sul volto. Un elemento che sembra essere alla portata di tutti, ma che nasconde segreti culturali, storici e psicologici di grande profondità.

L’incipit del libro cattura subito l’attenzione: “Cosa c’è di più facile del volto? Tutti ne abbiamo uno, e abbiamo a che fare con quello degli altri. Eppure, di tutte le cose che ci capita di guardare, il volto rimane la più enigmatica.” Questa domanda semplice, ma intrigante, pone le basi per l’esplorazione che seguirà. Il volto, secondo Falcinelli, non è solo una parte del corpo, ma un simbolo carico di significati che abbiamo costruito e interpretato attraverso la storia. Nel libro, ci mostra come ogni epoca, cultura e forma d’arte abbiano attribuito ai volti valori, ruoli e funzioni che vanno ben oltre la biologia.

Falcinelli inizia scomponendo l’immagine del volto come la vediamo oggi, confrontando selfie su Instagram con i ritratti dei pittori rinascimentali. In questa analisi, emerge un parallelo tra la necessità contemporanea di mostrarsi al meglio sui social media e il lavoro meticoloso degli artisti del passato per immortalare potere, autorità o divinità nei ritratti dei sovrani. Entrambe le pratiche, pur lontane nel tempo, riflettono un’unica ossessione umana: la rappresentazione e la percezione di sé attraverso il volto. Ciò che appare naturale e spontaneo – un viso catturato in una foto – è in realtà il frutto di secoli di costruzione culturale.

Falcinelli affronta anche il tema del volto nella pubblicità e nel cinema, spiegando come queste due forme di comunicazione abbiano sfruttato le emozioni e le espressioni facciali per influenzare le nostre decisioni. Nel mondo del marketing, il volto è uno strumento potentissimo, capace di evocare fiducia, simpatia o desiderio. Lo vediamo negli spot, nei manifesti, nei film: volti scolpiti per suscitare un impatto immediato e profondo. L’autore ci fa riflettere su quanto la nostra percezione dei volti sia plasmata da un gioco sottile di manipolazione visiva e psicologica.

Uno degli aspetti più affascinanti di “Visus” è l’ampiezza dell’analisi. Falcinelli non si limita a un singolo ambito, ma spazia dall’arte alla semiotica, dalle neuroscienze alla storia politica, esplorando come ogni disciplina abbia contribuito a modellare la nostra comprensione del volto. Un esempio illuminante è l’analisi delle rappresentazioni di Alessandro Magno, confrontate con quelle di Rita Hayworth o Elsa di “Frozen”. Da un lato, si tratta di icone storiche o culturali, ma dall’altro, Falcinelli ci dimostra che sono tutte soggette alle stesse dinamiche di idealizzazione, di eroicità e di potere che il volto può esprimere.

Nel capitolo dedicato alla religione, Falcinelli esplora la sacralità attribuita al volto nell’arte sacra, in particolare l’icona di Cristo, e come la sua rappresentazione abbia influenzato il nostro rapporto con la divinità. Qui, l’autore ci invita a riflettere su quanto i volti rappresentati nelle icone non siano solo figure religiose, ma modelli visivi costruiti per rafforzare un’idea di trascendenza, di potere spirituale e di autorità divina. Il volto divino, in questo senso, è una proiezione di ciò che la società voleva vedere e credere.

Anche la moda e i cosmetici trovano spazio nel libro, dimostrando come il volto sia stato continuamente modellato e ritoccato per aderire a standard di bellezza che variano da epoca a epoca. Falcinelli ci mostra come, nel corso dei secoli, le aspettative estetiche abbiano influenzato il modo in cui presentiamo il nostro volto agli altri e, di conseguenza, il modo in cui veniamo percepiti. Questo legame tra volto e identità sociale è un tema centrale del libro: ciò che costruiamo attraverso il nostro aspetto facciale ha un impatto diretto sulla nostra vita e sul modo in cui gli altri ci vedono.

“Visus” è corredato da oltre 600 immagini a colori che accompagnano e arricchiscono l’analisi di Falcinelli, offrendo una narrazione visiva che aiuta a comprendere meglio le sue intuizioni. Queste immagini, tratte da una vasta gamma di contesti – dall’arte classica alle pubblicità moderne, dai film alle fotografie – creano un ponte tra passato e presente, dimostrando quanto il volto sia sempre stato al centro della rappresentazione umana.

Con “Visus”, Riccardo Falcinelli ci regala un’opera profonda, che stimola il lettore a guardare oltre l’apparenza e a interrogarsi su ciò che veramente significano i volti che vediamo ogni giorno. L’autore non solo ci offre una “facciologia”, ma ci fa riflettere su come la nostra identità visiva influisca sulla nostra vita e su quella degli altri. Il libro, grazie alla sua capacità di intrecciare discipline diverse, riesce a rivelare quanto complesso e affascinante sia il volto umano, facendoci riconsiderare ciò che diamo per scontato.

 

 

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