Risplendo non brucio di Ilaria Tuti

Scopri “Risplendo non brucio” di Ilaria Tuti, un avvincente thriller storico che ti catturerà fin dalle prime pagine.

Immergiti nell’atmosfera cupa e densa di tensione, dove il professor Adami e Ada combattono contro le ombre del nazismo, in una corsa contro il tempo.

Desideri scoprire i segreti nascosti tra neve e sangue, e come la forza interiore possa sfidare la crudeltà della guerra?

Leggi subito questo libro e vivi una storia di resistenza e coraggio che ti resterà nel cuore. 

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La recensione di newslibri.it

“Risplendo non brucio” di Ilaria Tuti è un romanzo che ti avvolge con la sua intensità, trasportandoti in un periodo oscuro della storia, in cui la luce della speranza sembra sbiadire sotto il peso della guerra. Ma proprio lì, dove tutto appare perduto, l’autrice illumina la strada con la forza e la resilienza dei suoi protagonisti. In questa narrazione intricata e densa di emozioni, Tuti ci racconta una storia di sopravvivenza, coraggio e resistenza, in cui l’essere umano si trova faccia a faccia con le proprie paure più profonde e la brutalità di un regime disumano.

La trama si sviluppa su due fronti paralleli, che si intrecciano attraverso le vite di due protagonisti complessi: Johann Maria Adami, un professore internato a Dachau, e Ada, una giovane donna che lotta per sopravvivere nella Trieste devastata dalla guerra. Entrambi, nonostante le circostanze terribili in cui si trovano, devono confrontarsi con misteri che metteranno a dura prova le loro convinzioni e la loro stessa identità.

Johann Adami, uno studioso trascinato nell’inferno del campo di concentramento, viene improvvisamente prelevato dal suo ex allievo, l’ufficiale delle SS Veil Seidel. La missione che gli viene affidata è oscura e pericolosa: scoprire la verità dietro la misteriosa morte di un soldato nazista. Suicidio o complotto? In un contesto in cui la paranoia e il sospetto dominano, Adami deve navigare tra inganni e segreti, utilizzando tutta la sua intelligenza e astuzia per sopravvivere e proteggere chi ama. Il lettore si trova così immerso in un’atmosfera di tensione crescente, dove ogni passo avanti nella risoluzione del mistero sembra aprire nuovi abissi di dubbio e terrore.

Dall’altra parte, troviamo Ada, una figura altrettanto potente e indimenticabile. A Trieste, una città soffocata dall’occupazione nazista, Ada è sola, costretta a contare solo su se stessa. Suo padre, un dissidente catturato dai nazisti, è stato portato via, lasciandola senza protezione, e il suo compagno è scomparso insieme ai partigiani in fuga. Ada non si arrende, però. Medico di grande abilità, si aggrappa alle sue competenze, ma soprattutto alla sua determinazione a scoprire la verità dietro una serie di omicidi che stanno macchiando di sangue la città. Il suo viaggio, intriso di pericoli e colpi di scena, non è solo una ricerca di giustizia, ma una lotta per mantenere intatta la sua umanità in un mondo che sembra volerla distruggere.

Attraverso queste due storie parallele, Tuti esplora temi universali come la lotta contro l’oppressione, il peso del passato e la forza della memoria. La neve che copre i campi di Dachau e le strade di Trieste è macchiata di sangue, simbolo della violenza che ha invaso la vita dei protagonisti, ma anche del sacrificio di chi ha resistito. Questo contrasto tra il freddo e la violenza, tra il bianco e il rosso, ricorre costantemente nel romanzo, creando un’immagine visiva potente che rimane impressa nella mente del lettore.

Il personaggio di Johann, con la sua mente acuta e il suo cuore spezzato, rappresenta l’intellettuale che non può fare a meno di interrogarsi, di cercare risposte anche quando queste potrebbero condurre a una verità insostenibile. Dall’altra parte, Ada incarna la resistenza fisica ed emotiva di chi è costretto a lottare per sopravvivere, nonostante tutto ciò che ha perso. Entrambi i personaggi ci mostrano come la mente e il cuore, quando uniti, possano trovare una via d’uscita anche dalle situazioni più disperate.

Tuti ci invita a riflettere sulla natura della forza interiore. Ogni pagina è una sfida a guardare oltre le apparenze, a cercare quella luce nascosta anche nelle tenebre più fitte. Il lettore si trova, così, non solo a seguire le vicende dei protagonisti, ma anche a rivedere se stesso nei loro dubbi, nelle loro paure, e soprattutto nella loro speranza.

Inoltre, il ritmo incalzante e la scrittura ricca e vivida mantengono il lettore incollato alle pagine. La tensione narrativa non scende mai, alternando momenti di profonda riflessione a scene cariche di azione e suspense. Tuti riesce a fondere abilmente la narrazione storica con elementi di thriller, creando un romanzo che è al tempo stesso una testimonianza del passato e una storia di grande coinvolgimento emotivo.

“Risplendo non brucio” non è solo un romanzo storico, ma una riflessione potente su ciò che significa resistere, non solo ai propri nemici, ma anche alla tentazione di arrendersi alla disperazione. È un invito a guardare dentro di noi, a riscoprire quella forza nascosta che ci permette di continuare a lottare, anche quando tutto sembra perduto. E così, pagina dopo pagina, il lettore non può fare a meno di essere travolto dalla determinazione di Johann e Ada, trovando in loro un esempio di come, anche nelle circostanze più buie, l’essere umano possa ancora brillare. 

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