Lunario sentimentale di Mario Corona

Scopri “Lunario sentimentale” di Mauro Corona, un affascinante viaggio tra ricordi e nostalgia che esplora un passato irrecuperabile.

Con uno sguardo critico sulla modernità, l’autore ci invita a riscoprire il valore delle tradizioni e della vita contadina.

Desideri tornare a una connessione profonda con la Natura e la cultura?

Non perdere l’occasione di leggere questo libro che insegna a trarre speranza dai ricordi e a vivere il presente con consapevolezza.

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La recensione di newslibri.it

L’opera di Mauro Corona, “Lunario sentimentale”, si presenta come un delicato e affascinante viaggio attraverso i ricordi e le emozioni legate a un passato che, sebbene irrecuperabile, continua a influenzare il nostro presente. Attraverso una scrittura evocativa e riflessiva, l’autore ci invita a esplorare le bellezze e le complessità di un mondo contadino in via di estinzione, utilizzando la struttura del calendario per scandire il tempo e le stagioni della vita.

Il valore della memoria

Iniziando con un’affermazione che può sembrare inquietante, Corona ci ricorda che ricordare un tempo che è stato porta con sé il rischio di cedere alla nostalgia. Tuttavia, la sua narrazione non è guidata dal rimpianto, ma piuttosto da un desiderio di testimoniare un passato che non smette mai di richiamare la nostra attenzione. Questo approccio ci invita a considerare la memoria non solo come un rifugio, ma anche come uno strumento di insegnamento e consapevolezza. L’arte di ricordare diventa quindi un modo per rimanere in contatto con le proprie radici, e Corona riesce a farci immergere in un mondo in cui la vita seguiva i ritmi naturali delle stagioni.

Un ciclo di vita

La struttura del libro segue il ciclo annuale, partendo dalla neve di gennaio fino a tornare nuovamente al bianco, simbolo di rinascita e continuità. In questa ciclicità, emerge la bellezza della vita contadina, dove ogni mese porta con sé una nuova opportunità, una nuova sfida, una nuova esperienza. Questa scelta stilistica non è casuale; riflette il modo in cui i ritmi della natura influenzavano profondamente le vite delle persone, suggerendo che la felicità può risiedere nel semplice atto di essere presenti, di vivere il momento.

La modernità contro la tradizione

Con il suo sguardo attento e critico, Corona ci fa notare come la modernità abbia eroso molte delle tradizioni antiche. La fretta ha preso il posto del tempo manuale, in cui si sapeva ascoltare la natura e proteggerne i valori. In un mondo in cui tutto sembra correre verso un obiettivo, il libro invita a riflettere su quanto ci sia di prezioso nella lentezza, nell’ascolto e nella contemplazione. Tornare indietro, dunque, non significa solo rimpiangere ciò che è andato perduto, ma scoprire una cultura ricca di esistenze semplici e creative, innestate su riti ancestrali e credenze che si muovono tra il sacro e il profano.

Riscoprire il passato

“Lunario sentimentale” è un invito a riscoprire la bellezza delle piccole cose, degli attimi che spesso diamo per scontati. Corona non idealizza il passato, non cade nella trappola di un’infanzia idilliaca; piuttosto, ci offre una visione onesta e autentica di un’epoca in cui la vita era dura, in cui la fatica e il sacrificio erano quotidiani. Ma questa durezza era bilanciata da un senso di comunità, di appartenenza e di connessione profonda con la terra e la sua natura.

Il presente e la speranza

In un’epoca in cui ci troviamo spesso a rimuginare su ciò che abbiamo perso, la scrittura di Corona funge da antidoto alla desolazione. Il suo approccio curioso e osservativo nei confronti del presente ci ricorda che, pur non rinnegando ciò che è stato, possiamo trarre insegnamenti utili per vivere meglio. La sua riflessione sulla speranza è particolarmente significativa; ricordare non è solo un atto nostalgico, ma può diventare un modo per educare le nuove generazioni, affinché non perdano di vista il valore delle tradizioni e la bellezza della vita semplice.

Conclusione

In “Lunario sentimentale”, Mauro Corona ci guida attraverso un sentiero tortuoso e affascinante, ricco di riflessioni e scoperte. La sua prosa ci invita a soffermarci, a pensare, a sentire. Ricordare un passato che non tornerà non deve spaventarci; al contrario, deve spronarci a vivere il presente con maggiore intensità, a coltivare i nostri ricordi e a trasmettere la saggezza accumulata nel corso degli anni. Questo libro non è solo una celebrazione della vita contadina, ma anche un potente richiamo alla speranza, un invito a ricordare che il passato, pur distante, può ancora insegnarci come affrontare le sfide del futuro con coraggio e determinazione.

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