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La terza clessidra di Giuliano Pellizzari

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Immergiti nel nuovo thriller di Giuliano Pellizzari, “La terza clessidra,” dove il commissario Corba, tra indagini e diete, affronta un omicidio sconvolgente negli scavi di Aquileia.

Con l’aiuto dell’indomabile ispettrice Lupineri, Corba scoprirà che anche i casi più semplici nascondono intricati complotti internazionali.

Scopri un Friuli avvolto in misteri, culti antichi e pericolosi killer.

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La recensione di newslibri.it

Un tuffo nel mistero di un Friuli enigmatico

Sei pronto per un viaggio avvincente attraverso misteri oscuri, culti antichi e complotti internazionali? “La terza clessidra” di Giuliano Pellizzari ti trasporterà in un Friuli inaspettato, dove ogni pagina svela nuovi enigmi e pericoli nascosti. Sin dalle prime righe, Pellizzari cattura l’attenzione del lettore con un omicidio che scuote la placida routine di Corba, il commissario di Palmanova, obbligandolo a uscire dalla sua zona di comfort e affrontare una serie di sfide che vanno ben oltre l’investigazione. Ma c’è di più: tra le pieghe della trama, emerge un personaggio che, pur nella sua apparente normalità, si rivela straordinario, rendendo questo libro un’esperienza unica per chiunque lo legga.

Un commissario fuori dagli schemi

Il commissario Corba non è il tipico eroe da romanzo poliziesco. Ha 57 anni, ma gli è stato imposto di smettere di fumare, bere tisane, mettersi a dieta. Tre cose che lo terrorizzano. La sua vita, un poco eccentrica, scandita da un ritmo lento e indolente, viene sconvolta dalla sparizione di alcune persone. Dovrà confrontarsi con un duplice problema: l’omicidio di Aquileia e la decisione di cambiare stile di vita. Questa combinazione di situazioni paradossali crea un contrasto che Pellizzari sfrutta con maestria, mescolando la tensione dell’indagine con un’ironia sottile e brillante. Corba è costretto a confrontarsi non solo con un crimine efferato, ma anche con le sue debolezze personali, il che lo rende incredibilmente umano e vicino al lettore.

L’assenza del suo fidato aiutante, Lengue, e la sparizione del sociolinguista Leandro Arcani, disperso in Turchia, complicano ulteriormente le cose. Questi elementi non solo intensificano la trama, ma amplificano il senso di isolamento e la pressione che gravano su Corba, lasciandolo solo, o quasi, a risolvere un caso che si rivela essere molto più complesso di quanto sembri inizialmente. L’unico alleato su cui può davvero contare è l’indomabile ispettrice Lupineri, una figura di grande forza e determinazione che contrasta perfettamente con la natura più riflessiva e a tratti apatica del commissario.

Un Friuli avvolto nel mistero

Pellizzari ha la straordinaria capacità di trasformare luoghi familiari in scenari enigmatici e carichi di suspense. Il Friuli descritto in “La terza clessidra” non è solo lo sfondo dell’azione, ma un vero e proprio protagonista, un territorio che cela nelle sue pieghe storie antiche e pericolose. Le calde serate primaverili si tingono di ombre, mentre il passato si intreccia con il presente in un gioco di specchi che mantiene il lettore incollato alle pagine.
La trama si sviluppa come un mosaico, in cui ogni indizio porta a nuove domande e ogni risposta apre ulteriori spiragli su complotti internazionali e culti antichi. È in questa complessità che Pellizzari dimostra la sua abilità narrativa, costruendo una storia che non è mai prevedibile ma sempre avvincente. coinvolgendo forze locali, Sovrintendenze. Il lettore è trascinato in un vortice di eventi che si susseguono con un ritmo incalzante, senza però mai perdere il filo conduttore che lega tutto insieme: la ricerca della verità da parte di Corba.

Un finale che lascia senza fiato

Il crescendo di tensione che Pellizzari costruisce pagina dopo pagina raggiunge il suo culmine in un finale che non delude. La risoluzione del caso non è solo un colpo di scena, ma un momento di rivelazione che getta nuova luce su tutto ciò che è accaduto. Corba, pur con tutti i suoi difetti e le sue insicurezze, dimostra di essere all’altezza del compito, anche se il percorso è stato tutt’altro che lineare.

L’ironia che pervade la narrazione non svanisce mai del tutto, nemmeno nei momenti più drammatici, conferendo al libro un tono unico che mescola serietà e leggerezza in modo sapiente. Questo equilibrio tra tensione e umorismo è uno dei punti di forza del romanzo, che riesce a mantenere alta l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina.

In conclusione, “La terza clessidra” di Giuliano Pellizzari è un romanzo che cattura, intriga e sorprende. La combinazione di una trama avvincente, personaggi ben delineati e un’ambientazione suggestiva rende questa lettura imperdibile per chiunque ami il genere poliziesco, ma anche per coloro che cercano qualcosa di più in una storia. Il commissario Corba, con la sua umanità e la sua ironia, rimarrà a lungo nella mente del lettore, così come i misteri di un Friuli che nasconde molto più di quanto sembri a prima vista. Non lasciarti sfuggire questa straordinaria avventura: “La terza clessidra” è un libro che ti terrà sveglio fino a notte fonda, desideroso di scoprire ogni segreto nascosto tra le sue pagine.

 

 

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