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La malacarne di Beatrice Salvioni

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Immergiti nel mondo oscuro e ribelle de “La Malacarne” di Beatrice Salvioni, un romanzo ambientato nell’Italia fascista.

Scopri la storia di Francesca e Maddalena, due amiche inseparabili, segnate da segreti, tradimenti e la lotta contro un destino che cerca di dividerle.

Vuoi sapere cosa è successo a Maddalena dopo anni di manicomio e come cambierà la vita di Francesca?

Leggi questo appassionante racconto di resistenza e coraggio: lasciati coinvolgere da una storia che non ti lascerà indifferente! 

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La recensione di newslibri.it

“La malacarne” di Beatrice Salvioni è un romanzo che affonda le sue radici nell’Italia fascista, una terra di contrasti, privazioni e divisioni, dove il destino delle persone è segnato non solo dalle scelte individuali, ma anche dal peso della Storia. Salvioni, con la sua scrittura vivida e potente, ci conduce tra le strade deserte di una Monza oppressa dall’ombra della guerra, attraverso gli occhi di due ragazze ribelli e inseparabili, Francesca e Maddalena, che cercano disperatamente di ritrovare se stesse in un mondo che le vuole divise.

Il libro si apre con una scena che cattura immediatamente l’attenzione: Francesca, sedicenne, corre a piedi nudi di notte, avvolta solo in una sottoveste, per le vie vuote della città. Il cuore le batte forte, non solo per la corsa, ma per la rabbia e la delusione che la divorano. Ha scoperto di essere stata tradita da qualcuno di cui si fidava, una rivelazione che si abbatte su di lei come un fulmine, scuotendo le fondamenta del suo mondo. Questo incipit, tanto carico di tensione quanto suggestivo, introduce immediatamente il lettore nella dimensione emotiva del romanzo, una dimensione in cui la furia e il dolore si mescolano con il senso di smarrimento e ribellione.

Siamo nel 1940, in piena dittatura fascista, e l’Italia si prepara a entrare in guerra. Ma la guerra, per Francesca, è già iniziata da tempo, una guerra personale fatta di segreti e scelte difficili. La sua amica del cuore, Maddalena, soprannominata “la Malnata” per il suo passato tormentato, è stata rinchiusa in manicomio da quattro anni. Nessuna risposta alle lettere inviate, nessun contatto. Francesca è convinta che il silenzio di Maddalena sia dettato dal risentimento, dalla convinzione che sia stata lei, la “brava ragazza”, a condannarla a quella vita da reietta. Ma in realtà, il destino di Maddalena è segnato da forze più grandi, quelle stesse forze che cercano di dividere le due amiche: la società, il controllo morale, le rigide regole di un regime totalitario.

Quando Maddalena finalmente torna, magra e cambiata, la sua presenza riaccende in Francesca vecchie ferite e nuove domande. Che cosa le è successo nel manicomio? Perché sembra diversa, anche se cerca di recitare ancora il ruolo della ragazza coraggiosa e indomabile di un tempo? Il loro rapporto, pur riannodandosi, non è più lo stesso, e attraverso gli occhi di Francesca vediamo come la guerra esterna riflette quella interna, tra dubbi, sensi di colpa e la necessità di scegliere da che parte stare.

Il tema del tradimento e della lealtà è centrale nel romanzo. Da un lato, il tradimento subito da Francesca la costringe a rimettere in discussione le sue certezze; dall’altro, la sua lealtà verso Maddalena viene continuamente messa alla prova. Il manicomio, che segna una frattura tra le due, diventa anche simbolo del modo in cui la società reprime e isola ciò che non riesce a comprendere. La “Malnata” non è solo un’etichetta che la comunità ha affibbiato a Maddalena: è un marchio di diversità, di ribellione, di inadeguatezza rispetto ai rigidi canoni imposti dal fascismo e dal moralismo dell’epoca. Francesca, a sua volta, diventa una “Malacarne” agli occhi della madre e della società quando decide di fuggire di casa per andare a vivere con Noè Tresoldi, un gesto che segna la sua rottura definitiva con il mondo convenzionale.

La scrittura di Salvioni è precisa e potente, capace di mescolare lirismo e realismo in una narrazione che scorre veloce, ma che non perde mai la profondità psicologica dei suoi personaggi. Francesca e Maddalena non sono solo vittime delle circostanze storiche; sono due giovani donne che lottano per la propria identità, in un mondo che le vuole conformi, docili e silenziose. La loro amicizia, nonostante le difficoltà, è il cuore pulsante del romanzo, un legame che sfida le convenzioni e le norme, ma che si trova anche a dover fare i conti con il cambiamento e la crescita personale.

Il contesto storico è ben delineato, ma non soffoca mai la narrazione. L’ingresso dell’Italia in guerra, la fame, la paura delle bombe, sono lo sfondo su cui si muovono i protagonisti, ma è soprattutto la dimensione emotiva e personale a emergere con forza. Salvioni ci fa sentire il peso di una società che opprime, che giudica, che punisce chi osa deviare dalla norma. Ma ci mostra anche la forza della resistenza, la capacità di lottare per la propria libertà, anche quando tutto sembra perduto.

In “La malacarne”, Beatrice Salvioni ci offre un romanzo che parla di ribellione e amicizia, di scelte difficili e del coraggio di affrontare la verità. La sua narrazione, intensa e coinvolgente, ci trasporta in un periodo storico drammatico, ma lo fa attraverso una prospettiva intima e personale, mostrandoci come la Storia non sia solo un insieme di eventi, ma qualcosa che incide profondamente nelle vite e nelle anime delle persone. Una lettura che non lascia indifferenti, capace di far riflettere e di emozionare. 

 

 

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