La donna nel pozzo di Piergiorgio Pulixi

Scopri “La donna nel pozzo” di Piergiorgio Pulixi, un thriller avvincente che intreccia segreti oscuri e crimini irrisolti in un’ambientazione sarda mozzafiato.

Cristina Mandas nasconde un passato sepolto, ma un piccolo dettaglio rischia di far crollare tutto.

Vuoi scoprire cosa lega un ex galeotto, un celebre scrittore in crisi e un ghostwriter in cerca di riscatto?

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La recensione di newslibri.it

“La donna nel pozzo” di Piergiorgio Pulixi è un romanzo che colpisce immediatamente per la sua capacità di avvolgere il lettore in una trama fitta, costruita attorno a dettagli apparentemente insignificanti che si rivelano fondamentali. Come spesso accade nella vita, è un piccolo errore a scatenare una reazione a catena che porta a scoprire segreti nascosti. Il dettaglio in questione è un compleanno dimenticato: Cristina Mandas, una donna all’apparenza tranquilla e ben inserita nella sua comunità sarda, si dimentica del compleanno del marito. Un gesto che potrebbe sembrare banale, ma che diventa la crepa in una vita che si sta rapidamente sgretolando.

Pulixi ci immerge nella psicologia di Cristina, una donna che, a quarant’anni, non è solo una maestra e una madre, ma anche la custode di un segreto oscuro, sepolto nelle profondità della sua anima e, metaforicamente, di un pozzo. Questo segreto è stato nascosto per anni, coperto dall’illusione di una vita normale. Tuttavia, un dettaglio sfuggente e il peso di quel segreto cominciano a piegarla. Qualcuno, forse più vicino di quanto immagini, ha notato i suoi cambiamenti e l’ha osservata, in silenzio, attendendo il momento in cui sarebbe crollata.

In parallelo, “La donna nel pozzo” ci presenta due personaggi profondamente diversi, ma ugualmente affascinanti: Lorenzo Roccaforte, uno scrittore celebre che ha conosciuto la gloria e che ora, in preda alla sindrome della pagina bianca, vede il suo successo sfuggirgli, e Ermes Calvino, un giovane scrittore di talento ma sconosciuto, che si ritrova coinvolto in un patto sinistro. Ermes scrive i libri che Lorenzo, ormai incapace di farlo, firma. La loro collaborazione è orchestrata da Arturo Panzirolli, un ex galeotto con un passato turbolento e un fiuto innato per gli affari. Con la sua idea di diventare editore, Panzirolli dà vita a una nuova fase della carriera di Roccaforte, facendolo tornare sulla scena come autore di thriller e podcaster di successo.

La trama si sviluppa tra il presente e il passato, legando la storia di Cristina alla Sardegna e a un misterioso delitto avvenuto trent’anni prima. Pulixi mescola sapientemente thriller, noir e persino elementi di commedia, creando un mix di generi che sfugge a ogni definizione rigida. Non è solo un’indagine sulla morte di Cristina e sul crimine del passato, ma anche un’analisi spietata sul mondo dell’editoria e della produzione di racconti crime, un settore che a volte appare come una fabbrica di illusioni e falsità.

La figura di Cristina Mandas è al centro di tutto, una donna complessa che incarna il dramma dell’apparenza contro la realtà. Dietro l’immagine di una moglie e madre perfetta, si nascondono segreti inconfessabili che la logorano. Il pozzo, simbolo del suo passato, diventa metafora del peso psicologico che grava su di lei, un fardello che non può più sostenere. La sua storia è una lenta discesa verso il caos, un percorso inesorabile verso il crollo.

Parallelamente, la dinamica tra Roccaforte ed Ermes aggiunge una dimensione ironica e cupa alla narrazione. Roccaforte, che una volta era venerato come un maestro, si ritrova a mendicare parole e idee da un giovane scrittore che, a sua volta, accetta il compromesso di rimanere nell’ombra. Il loro rapporto, gestito con cinismo e pragmatismo da Panzirolli, offre una riflessione amara ma divertente sull’industria editoriale, in cui il talento non sempre trova il giusto riconoscimento e dove le apparenze contano più della sostanza.

Pulixi riesce a intrecciare questi due filoni narrativi in modo magistrale, mantenendo alta la tensione e sorprendo il lettore con colpi di scena inaspettati. La sua scrittura, diretta e incisiva, crea un ritmo serrato, ma lascia anche spazio a momenti di riflessione più intimi. Il paesaggio sardo, con i suoi contrasti di luce e ombra, diventa un personaggio a sé, contribuendo a costruire un’atmosfera carica di mistero e tensione.

La forza di “La donna nel pozzo” risiede nella sua capacità di esplorare il lato oscuro delle persone e delle situazioni apparentemente ordinarie. Ogni personaggio ha una faccia nascosta, un segreto che tenta di celare, e il romanzo diventa un viaggio attraverso queste ombre, un’indagine che scava sempre più a fondo fino a rivelare verità inquietanti.

In conclusione, “La donna nel pozzo” non è solo un thriller ben costruito, ma anche una riflessione sottile e spietata sulle maschere che indossiamo, sulle scelte che facciamo e sul prezzo da pagare per mantenere le apparenze. Piergiorgio Pulixi supera se stesso, offrendo al lettore una storia che sa sorprendere e affascinare, lasciando un’impronta indelebile. Un romanzo che non solo intrattiene, ma fa riflettere profondamente su ciò che nascondiamo dentro di noi.

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