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La bambina del lago nero di Tamara Iacovella

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Scopri “La bambina del lago nero” di Tamara Iacovella: Unisciti all’ispettore Stefano Serra, un investigatore tormentato dal passato, mentre affronta un mistero oscuro nella Val di Susa. Il ritrovamento di una bambina sconvolge la tranquillità della valle e riaccende in lui la determinazione a risolvere il caso. Cosa si nasconde dietro la scia di omicidi che circonda la piccola sopravvissuta? Immergiti in un thriller avvincente dove ogni dettaglio è cruciale e il tempo è il peggior nemico.

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La recensione di newslibri.it

“La bambina del lago nero” di Tamara Iacovella è un romanzo giallo che cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime pagine, immergendolo in un’atmosfera di suspense e mistero. La storia ruota attorno a Stefano Serra, un ispettore di polizia che ha dedicato la sua carriera a risolvere i casi più intricati della Val di Susa, grazie a un istinto acuto e a un occhio infallibile per i dettagli. Tuttavia, un tragico evento lo spinge a trasferirsi a Torino, dove si rifugia nell’anonimato dei casi minori, cercando di sfuggire ai demoni del suo passato e al senso di colpa che lo perseguita.

Il romanzo inizia con il ritrovamento sconvolgente di una bambina di cinque anni in fin di vita vicino al Lago Nero di Cesana. Questo evento drammatico segna il ritorno di Serra in Val di Susa, chiamato a risolvere un caso che lo tocca profondamente. Nessuno sembra conoscere l’identità della bambina né le circostanze che l’hanno portata in quel luogo desolato, ma per l’ispettore è chiaro che dietro questo ritrovamento si nasconde un mistero ben più complesso e inquietante.

Il rientro di Serra nella sua vecchia squadra a Bardonecchia è segnato da una tensione palpabile, poiché l’ispettore si trova a dover gestire non solo il caso intricante, ma anche il peso del suo passato. Iacovella costruisce sapientemente il personaggio di Serra, un uomo segnato dalla colpa e dalla perdita, ma ancora animato da una profonda determinazione a fare giustizia. Questo conflitto interno rende l’ispettore un protagonista affascinante, che il lettore non può fare a meno di seguire nel suo percorso di redenzione e ricerca della verità.

“La bambina del lago nero” non è solo un giallo avvincente, ma anche un’esplorazione psicologica del suo protagonista. Mentre Serra si immerge nel caso, cercando di decifrare il silenzio della bambina sopravvissuta, la narrazione si infittisce di colpi di scena e rivelazioni che mantengono alta la tensione. La bambina, che ancora non parla, diventa il fulcro attorno a cui ruotano una serie di omicidi che sembrano tutti collegati in modo oscuro e sinistro. Il silenzio della piccola è carico di significati, e Serra si rende conto che ogni minuto perso potrebbe condurre a un’altra tragedia.

Tamara Iacovella dimostra una notevole abilità nel creare un intreccio narrativo complesso e ben strutturato, in cui ogni dettaglio sembra avere un peso specifico nella risoluzione del caso. La Val di Susa, con i suoi paesaggi montani e i suoi piccoli centri abitati, diventa essa stessa un personaggio del romanzo, contribuendo a creare un’atmosfera di isolamento e di mistero che pervade tutta la storia.

Uno degli aspetti più riusciti del libro è l’equilibrio tra l’indagine poliziesca e l’approfondimento psicologico dei personaggi. Iacovella non si limita a costruire un intrigo avvincente, ma esplora anche le dinamiche emotive e i conflitti interiori che rendono i suoi personaggi così umani e riconoscibili. Serra, in particolare, è un uomo diviso tra il desiderio di trovare la verità e la necessità di fare i conti con i propri fantasmi. Il suo rapporto con la squadra e con la comunità di Bardonecchia, insieme alla sua lotta personale contro il senso di colpa, arricchiscono il romanzo di sfumature e di profondità emotiva.

La risoluzione del mistero non delude, mantenendo il lettore incollato alle pagine fino alla fine. Iacovella riesce a intrecciare tutti i fili della trama in modo coerente e soddisfacente, senza lasciare nulla al caso. Il finale è al contempo sorprendente e inevitabile, rivelando la verità dietro gli omicidi e offrendo una conclusione che riflette la complessità morale ed emotiva dell’intera storia.

In conclusione, “La bambina del lago nero” è un romanzo che si distingue per la sua capacità di unire un’indagine poliziesca avvincente con un ritratto psicologico profondo e sfaccettato. Tamara Iacovella crea una storia che non solo tiene il lettore col fiato sospeso, ma lo invita anche a riflettere sui temi della colpa, della redenzione e della lotta per la verità. È un libro che piacerà non solo agli appassionati del genere giallo, ma a tutti coloro che apprezzano una narrazione ricca di tensione e di emozioni.

 

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