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I due usi del coltello di Elena Andreotti

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I due usi del coltello: La prima indagine del dottor Zaccaria Fiore (Le indagini del dottor Zaccaria Fiore Vol. 1) di Elena Andreotti

Primo in tre classifiche dei bestseller Amazon!

Scopri anche tu l’avvincente thriller “I due usi del coltello” di Elena Andreotti, la regina del giallo  cosy italiano!

Immergiti nella storia di Zaccaria Fiore, un medico sospeso, deciso a risolvere un intricato caso di omicidio all’interno della sua clinica.

La tensione cresce a ogni pagina, mentre Zaccaria, con l’aiuto della sua collaboratrice, indaga per scoprire la verità.

Leggi questo giallo magistrale e lasciati sorprendere da un finale mozzafiato!

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La recensione di newslibri

“I due usi del coltello” di Elena Andreotti è un avvincente thriller che cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine, immergendolo in un intreccio di mistero, sospetti e indagini personali. Il protagonista, Zaccaria Fiore, è un medico di grande esperienza e competenza, primario del reparto di Medicina Interna in una clinica privata sul litorale laziale, che vive una vita apparentemente tranquilla e solitaria, segnata dal dolore per la perdita della moglie avvenuta vent’anni prima. La sua esistenza scorre in modo regolare, tra il lavoro in clinica, le lunghe passeggiate con il fedele golden retriever Oscar e le sporadiche, ma non gradite, visite del figlio Federico, con il quale non condivide l’approccio alla professione medica.

L’autrice descrive con grande maestria la quotidianità di Zaccaria, un uomo che ha scelto di ritirarsi dal mondo accademico e dalle ambizioni professionali per rifugiarsi in una vita più semplice e solitaria. Tuttavia, sotto questa apparente tranquillità, si nasconde un senso di malinconia e rassegnazione, elementi che Andreotti riesce a trasmettere con sensibilità, costruendo un protagonista umano e profondamente complesso. La relazione con il figlio Federico aggiunge un ulteriore strato di conflitto alla storia, evidenziando come le divergenze professionali e personali possano creare distanze anche nei rapporti più intimi.

Tutto cambia drasticamente quando una paziente della clinica, ricoverata per un grave squilibrio di elettroliti, muore improvvisamente per arresto cardiaco. La causa della morte è un eccesso di potassio nel sangue, un evento che attira subito l’attenzione di Zaccaria. Il medico nota immediatamente che la flebo somministrata alla paziente è stata manomessa, un dettaglio che segnala al maresciallo incaricato delle indagini. Da questo momento in poi, il tranquillo mondo di Zaccaria viene scosso dalle fondamenta: viene aperto un fascicolo contro ignoti, ma il primario viene sospeso dal suo incarico, gettando un’ombra di sospetto su di lui e sulla sua collaboratrice, Laura Fattori, potenzialmente accusabili di negligenza o addirittura di omicidio colposo.

Uno degli aspetti più intriganti del romanzo è la transizione di Zaccaria da medico rispettato a investigatore amatoriale, mosso dal desiderio di dimostrare la propria innocenza e proteggere la sua reputazione e quella del reparto. Il personaggio, nonostante le difficoltà e le risorse limitate a sua disposizione, non si arrende e, con l’aiuto di Laura, inizia una sua indagine personale per scoprire la verità. Questa scelta narrativa permette ad Andreotti di introdurre elementi di suspense e tensione, mantenendo il lettore in bilico tra la necessità di comprendere chi sia il responsabile e la paura che Zaccaria e Laura possano fallire nella loro impresa.

Il rapporto tra Zaccaria e Laura è un altro punto di forza del romanzo. Laura non è solo una semplice “aiuto” o spalla del protagonista, ma un personaggio dotato di intelligenza e intuizione, che contribuisce attivamente allo sviluppo delle indagini. La loro collaborazione si basa su una fiducia reciproca e un rispetto professionale, che evolve nel corso della narrazione, arricchendo la storia di momenti di complicità e dialogo. Insieme, i due devono affrontare ostacoli e difficoltà, non solo legate all’indagine stessa, ma anche alle limitazioni imposte dal contesto in cui operano: non hanno infatti i mezzi delle forze dell’ordine e devono muoversi con cautela, senza violare la privacy dei pazienti o degli altri membri del personale della clinica.

Elena Andreotti costruisce con abilità una trama che si sviluppa lentamente ma in modo inesorabile, mantenendo alta la tensione fino alla sorprendente conclusione. L’autrice utilizza un linguaggio preciso e diretto, adatto al contesto medico in cui si muovono i protagonisti, ma non eccessivamente tecnico, rendendo il libro accessibile a un vasto pubblico. Il romanzo è ben bilanciato tra momenti di introspezione del protagonista e sequenze più dinamiche legate all’indagine, offrendo al lettore un’esperienza di lettura ricca di sfumature.

Uno dei temi più interessanti affrontati nel libro è il concetto di responsabilità medica, un aspetto centrale nella professione del protagonista. Zaccaria è un uomo che ha sempre preso sul serio il suo ruolo di medico e la sua sospensione lo colpisce profondamente, non solo per il danno alla sua carriera, ma anche per le implicazioni morali che ne derivano. La necessità di dimostrare la sua innocenza è quindi doppiamente motivata: da un lato, c’è il desiderio di risolvere il mistero e scagionare sé stesso e la sua collaboratrice, dall’altro, c’è la volontà di ristabilire l’integrità e l’onore che ha sempre caratterizzato la sua vita professionale.

In conclusione, “I due usi del coltello” è un thriller intrigante e ben costruito, che esplora non solo il mistero al centro della trama, ma anche le complessità umane dei suoi protagonisti. Elena Andreotti dimostra grande abilità nel mescolare elementi di suspense con riflessioni più profonde sul ruolo del medico e sulla fragilità delle relazioni personali. Un romanzo consigliato a chi ama i gialli, ma anche a chi cerca storie di introspezione e crescita personale. 

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