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E tu vivrai nel terrore! L’aldilà di Simone Scafidi

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Scopri il libro che celebra il quarantennale di “…e tu vivrai nel terrore! L’aldilà”, uno degli horror più iconici di Lucio Fulci.

Rivivi la storia di un film che ha infranto le barriere del tempo e dello spazio, diventando un cult senza tempo.

Foto inedite, interviste esclusive e curiosità sulla produzione attendono gli appassionati di cinema e i fan di Fulci.

Immergiti nel terrore e lasciati affascinare dalle oscure meraviglie di questo capolavoro. 

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La recensione di newslibri.it

Il libro “E tu vivrai nel terrore! L’aldilà” di Simone Scafidi è un’opera che celebra uno dei più affascinanti e inquietanti film della storia del cinema italiano, l’horror cult “L’aldilà” di Lucio Fulci, uscito nel 1981. In occasione del quarantennale di questo capolavoro, Scafidi si propone di analizzare e raccontare non solo la produzione e la distribuzione del film, ma anche il suo impatto duraturo e la creazione del culto che lo circonda. Il risultato è un volume che offre uno sguardo profondo e appassionato su un’opera che ha saputo infrangere le nozioni convenzionali di spazio e tempo, creando una dimensione di terrore che va oltre la semplice narrazione filmica.

Il film di Fulci si distingue nel panorama cinematografico horror per la sua capacità di generare un’angoscia che non si limita all’immediato effetto visivo. “L’aldilà” è costruito attorno a una premessa apparentemente semplice: un hotel è edificato su una delle sette porte dell’inferno. Questo elemento, sebbene essenziale nella sua concezione, si espande in una narrazione che mescola abilmente l’orrore con l’assurdo, conducendo lo spettatore in un crescendo di tensione e paura che tocca corde profonde e spesso nascoste dell’animo umano. Fulci gioca con l’idea di uno spazio che esiste al di là del reale, un mondo che infrange le regole della logica e della fisica per avvolgere lo spettatore in un incubo da cui non è facile uscire.

Simone Scafidi, con il suo libro, riesce a far rivivere queste emozioni, guidando il lettore attraverso i processi creativi che hanno dato vita a “L’aldilà”. Scafidi esplora non solo gli aspetti tecnici della produzione, ma anche le motivazioni artistiche e personali che hanno spinto Lucio Fulci a realizzare questo film. Fulci non si accontentava di fare semplicemente paura; il suo obiettivo era creare un’esperienza sensoriale che coinvolgesse lo spettatore a livelli più profondi, spesso lasciandolo con più domande che risposte.

Uno degli aspetti più interessanti del libro è l’analisi della temporalità all’interno del film. Fulci utilizza il tempo come uno strumento per alterare la percezione della realtà. Non si tratta semplicemente di una sequenza di eventi lineare, ma piuttosto di un fluire che si piega su se stesso, creando un’atmosfera in cui passato, presente e futuro si fondono. Questo tema è esaminato nel dettaglio da Scafidi, che mette in luce come Fulci sia riuscito a sfruttare le dinamiche del tempo per amplificare l’orrore. “L’aldilà” non è solo un film che racconta una storia di paura, ma è un’opera che induce lo spettatore a riflettere sulla fragilità della realtà e sul mistero della vita e della morte.

Scafidi dedica ampio spazio anche a esplorare il contesto storico e culturale in cui il film è stato realizzato. Gli anni ’80 in Italia furono un periodo di grande fermento creativo per il cinema di genere, e Fulci, insieme a registi come Dario Argento e Mario Bava, ha contribuito a definire l’estetica dell’horror italiano. Tuttavia, mentre Argento si concentrava su un orrore più psicologico e stilizzato, Fulci portava sullo schermo un’angoscia viscerale, quasi palpabile. “L’aldilà” è uno dei migliori esempi di questo approccio: un film che non si limita a spaventare, ma che turba, sconvolge, lasciando una traccia indelebile nello spettatore.

Il libro offre anche una ricca documentazione relativa alla produzione del film, con fotografie inedite, documenti e interviste che gettano nuova luce su alcuni aspetti meno noti della lavorazione. Questi materiali sono di grande interesse per gli appassionati di cinema, non solo per quelli affascinati dal mondo di Lucio Fulci. Le interviste contenute nel volume rivelano dettagli affascinanti sul rapporto tra Fulci e il suo team, sulle difficoltà incontrate durante le riprese e su come l’idea originale del film si sia evoluta nel corso del tempo.

Inoltre, il volume di Scafidi affronta anche la ricezione critica del film, sia in Italia che all’estero. Quando uscì, “L’aldilà” non fu immediatamente riconosciuto come un capolavoro, anzi, fu spesso sottovalutato dalla critica. Tuttavia, nel corso degli anni, grazie alla sua distribuzione internazionale e alla crescente popolarità del cinema horror italiano tra i cultori del genere, il film ha guadagnato lo status di opera di culto. “L’aldilà” ha continuato a vivere oltre i confini del tempo e dello spazio, proprio come il mondo ultraterreno che rappresenta, affermandosi come un punto di riferimento per il cinema horror globale.

In conclusione, “E tu vivrai nel terrore! L’aldilà di Simone Scafidi” è un libro imprescindibile per tutti coloro che vogliono scoprire i segreti dietro uno dei più grandi horror italiani di tutti i tempi. Attraverso una narrazione dettagliata e avvincente, Scafidi offre al lettore non solo una panoramica della produzione del film, ma anche una riflessione profonda sul suo impatto culturale e artistico. Che tu sia un fan di Lucio Fulci o un amante del cinema in generale, questo libro ti condurrà in un viaggio tra gli incubi e le visioni che hanno reso “L’aldilà” un capolavoro senza tempo.

 

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