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Delitti nel monastero di Arco di Tea Vergani

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Scopri un romanzo avvincente che intreccia mistero e storia in “Delitti nel monastero di Arco” di Tea Vergani.

Immergiti nell’oscuro Basso Medioevo trentino, tra monaci in fuga e intrighi politici, fino ai giorni nostri con un Maresciallo alle prese con omicidi e narcotraffico.

Svela i segreti nascosti tra le montagne di Arco e lasciati catturare da un racconto che fonde passato e presente con un’ambientazione viva e pulsante.

Leggi ora e vivi un viaggio emozionante tra leggende e crimini!

Delitti nel monastero di Arco. Crimini sulle tracce dell’eresia medievale di Tea Vergani

Vincitore dell’International Literary Award City of Cattolica, Premio Profumo d’Autrice

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LIBRI E OPINIONI di Luigia Chianese Books Blogger

Questo libro, di Tea Vergani, è molto interessante, perché si può leggere in tre modi.
Il primo modo è seguire l’ordine in cui è stato scritto, quello che ho scelto io, il secondo è leggere solo i capitoli scritti in corsivo che riguardano solo il “giallo medievale”; oppure leggere solo i capitoli scritti “in tondo” (non in corsivo) che ci riportano solo il “giallo di epoca moderna”. Tenete presente, però, che i “gialli temporali” sono intrecciati tra loro. Cose da notare subito:
Ci sono, nel testo, due momenti temporali infatti abbiamo gli avvenimenti accaduti ad Arco, in Trentino, datati negli anni che vanno dal 1206 al 1210 d.C., quindi ci troviamo nel Basso Medio Evo; in fondo a questa recensione, troverete, nelle Note, la differenza tra Alto e Basso Medio Evo; poi abbiamo gli avvenimenti che accadono ai giorni nostri. Voglio evidenziare anche che vi è un’ottima “Prefazione” che spiega come si può leggere il libro e abbiamo anche un ottimo e sintetico “Quadro Storico” dei luoghi e delle vicende geopolitiche dell’epoca. Questo romanzo giallo, inoltre, rispetta fedelmente, a quanto ci dice l’autrice, Tea Vergani, i fatti storicamente accaduti ai confini di Arco che è un paesino nella vallata dell’Alto Garda. Abbiamo poi, un antefatto al primo capitolo, un “Preludio” degli avvenimenti. Sono in totale 84 mini capitoli, molto intensi che si concludono con tre elementi finali: una “Postfazione”, che allarga il quadro storico del Basso Medio Evo, per coloro che ne sono interessati, a seguire i doverosi “Ringraziamenti” e un per finire un capitoletto intitolato “Strane Coincidenze” tutto da scoprire; niente deve essere trascurato se si vuole apprezzare in pieno questo libro. Si può scegliere di leggere la Prefazione, il Quadro Storico, la Postfazione e le Strane Coincidenze, sia prima d’iniziare il romanzo che dopo, non fa molta differenza, io ho scelto di farlo prima perché con la storia repetita iuvant. Come avete capito è un lavoro molto aperto!
Ultima particolarità: i capitoli in corsivo dedicati al “giallo medievale” iniziano tutti con “capilettera miniati” e leggendo il racconto scoprirete il perché. Sulla “miniatura medievale”, inoltre, troverete qualche brevissima nota in fondo alla recensione su questo Blog.
La presentazione e la descrizione dei bellissimi luoghi, in ambo le linee temporali, la fa da padrona su tutto. Forse troppo, ed è l’unica pecca, perché le descrizioni dei luoghi, dei fatti e dei personaggi, se pur estremamente interessanti, s’allungano molto e ritardano, secondo me troppo, l’entrata nei gialli veri e propri; invece verso i finali tutto diventa piacevolmente dinamico e carico di suspense.
Questo lavoro di Tea Vergani è definito fin da subito, dalla stessa autrice, come un giallo; però qui non abbiamo, noi, il piacere di scoprire o intuire chi sono gli assassini o i cattivi, i moventi o i come; in questo lavoro tutto è già rivelato, chiaro, esposto. Nel testo, infatti, l’unico giallo è come farà il “foreste” Maresciallo dei Carabinieri, Ruggeri, a venire a capo della situazione e come farà il Monaco Eremita, Burkado, a liberarsi dall’isolamento forzato.
Le vicende, passate e presenti, legate tra loro, hanno dei punti d’innesco comuni. I due punti in comune sono l’Avidità e lo Sfruttamento degli altri.
Nel Medio Evo, lo zio Abate, Lanfranco, sfrutta il dolore, la sofferenza e gli errori del nipote Burkado, Monaco e originale Artista, per un arricchimento personale, violando i principi dell’Ordine Monacense di San Colombano, della Sacra Chiesa Cristiana e della pietas humanae.
Nel periodo Moderno, invece, ogni soggetto coinvolto in loschi traffici, sfrutta l’altro per il proprio tornaconto; soprattutto attuando le medesime strategie del passato: occultando informazioni e oggetti, falsificando la verità, quindi mentendo spudoratamente, imprigionando persone e, infine, uccidendo.
Non sono solo due linee temporali che s’intrecciano tra loro, ma sono storie nelle storie. Abbiamo i tre gialli, uno nel passato, quello dei monaci, e due nel presente, quello della grotta e quello segreto dell’ambizioso e donnaiolo Maresciallo Ruggeri, inoltre abbiamo l’amicizia sincera e spensierata, ad esempio quella delle Tre Pantere, tre vivacissime e attempate signore del luogo, che sono “le informatrici note e non note” per il Maresciallo Ruggeri, e quella tra il maestro Burkado e il giovane e curioso novizio Uldarico, che si consolidano grazie all’ammirazione e al desiderio di conoscenza e, per finire, abbiamo anche il probabile inizio di un’importante storia d’amore; come le Tre Pantere avevano profetizzato! Consiglio questa piacevolissima lettura! Luigia Chianese

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📕📗📘🕮🕮
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Note

Codici Miniati: Un manoscritto miniato è un manoscritto il cui testo è completato dall’aggiunta di decorazioni, come ad esempio capolettera, bordi (marginalia) e inserimento di figure. Nella definizione più stretta del termine, manoscritto miniato si riferisce solo ai manoscritti decorati con oro o argento, ma sia nell’uso comune che nella terminologia adottata dagli studiosi moderni, il termine viene utilizzato per riferirsi a qualsiasi manoscritto illustrato delle tradizioni occidentali. Manufatti similari dell’Estremo Oriente sono sempre descritti come dipinti, così come le opere mesoamericane. I manoscritti islamici possono essere indicati come illustrati o dipinti, pur essendo essenzialmente realizzati con le stesse tecniche delle opere occidentali. (Ripreso da Wikipedia)

Alto Medioevo e Basso Medioevo: L’età medievale dura quindi 10 secoli (dal V al XV secolo d.C.) e per convenzione viene suddivisa in due parti: L’Alto Medioevo ca dal 476 al 1000 d.C.; il Basso Medioevo va dal 1000 al 1492. Il 476, è l’anno in cui Odoacre ha deposto l’ultimo Imperatore Romano d’Occidente, Romolo Augusto; il 1492 è la data della scoperta dell’America. (Studiato a Scuola).

Luigia Chianese

La recensione di newslibri.it

“Delitti nel monastero di Arco. Crimini sulle tracce dell’eresia medievale” di Tea Vergani è un romanzo che intreccia sapientemente due linee narrative distinte, ma strettamente connesse: un racconto storico ambientato nel Basso Medioevo trentino e un giallo investigativo collocato ai giorni nostri nella stessa località di Arco.

Nella prima vicenda, ambientata tra il 1206 e il 1210, un gruppo di monaci si stabilisce nella Pieve di Arco. Tra di loro c’è un giovane bolognese che, per redimere una giovinezza dissoluta, si vota alla preghiera e all’isolamento in una grotta. I suoi splendidi codici miniati portano prestigio all’Ordine monastico. Tuttavia, il conflitto tra l’Imperatore e il Papa raggiunge il suo apice e la lebbra decima la popolazione. I nobili locali, divisi tra guelfi e ghibellini, proteggono il monastero ma non godono dei favori del Principe Vescovo di Trento. La scoperta del traffico di codici miniati avviato dall’Abate, unita al tumulto politico e religioso, costringe i monaci alla fuga.

La seconda vicenda, ambientata ai giorni nostri, vede protagonista il Maresciallo dei Carabinieri, trasferito ad Arco da Milano per punizione. Annoiato e svogliato, inizia ad indagare svagatamente, finendo però per sventare un crimine di narcotraffico. Risolve anche il caso dell’omicidio di un alpinista, ucciso su una falesia di Arco, seguito da un altro delitto. Con l’aiuto dei paesani e di una ragazza con cui inizia una relazione sentimentale, il Maresciallo smaschera il colpevole, scoprendo che tutti i crimini sono in vari modi legati alla grotta sulla rupe di Arco. In questo secondo racconto, le due linee narrative storiche del romanzo si saldano e si incontrano.

L’ambientazione del romanzo è un elemento di grande rilievo. Arco e il Trentino, descritti con minuzia tanto nei loro aspetti storici quanto nei costumi locali contemporanei, non sono meri sfondi, ma veri e propri personaggi del romanzo. Lo spirito del luogo e la sua memoria sono incarnati da tre anziane pettegole del paese, che aggiungono un tocco di ironia e colore alla narrazione.

Tea Vergani riesce a mantenere viva l’attenzione del lettore con una prosa fluida e coinvolgente, creando un intreccio di misteri che si dipanano in un crescendo di tensione. La commistione tra passato e presente offre una profondità particolare al romanzo, rendendolo una lettura affascinante per gli amanti del genere storico e del giallo investigativo.

In definitiva, “Delitti nel monastero di Arco” è un libro che affascina e intriga, capace di trasportare il lettore in un viaggio nel tempo, in cui il passato e il presente si fondono in un racconto ricco di suspense e colpi di scena.

 

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