Canti di guerra. Conflitti, vendette, amori nella Milano degli anni Settanta di Stefano Nazzi

Canti di guerra. Conflitti, vendette, amori nella Milano degli anni Settanta di Stefano Nazzi

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La recensione di newslibri.it

In “Canti di guerra”, Stefano Nazzi ci trasporta nei turbulenti anni Settanta di Milano, un’epoca segnata da violenza, corruzione e caos, e lo fa con una narrazione intensa e avvincente. Il libro dipinge un ritratto crudo e vivace della mala milanese, mettendo in luce i tre protagonisti di una storia nera di sangue e tradimenti: Francis Turatello, Renato Vallanzasca e Angelo Epaminonda.

Milano, descritta come oscura e plumbea, è un palcoscenico inquietante dove i bossoli di pistola sono all’ordine del giorno e l’atmosfera di pericolo è palpabile. Nazzi ci offre uno spaccato di una città lontana dall’immagine patinata di oggi, dove la criminalità organizzata si intreccia con la vita quotidiana e i locali notturni diventano luoghi di incontro per delinquenti, imprenditori e personaggi del mondo dello spettacolo.

Il libro si concentra su tre figure emblematiche della criminalità milanese: Francis Turatello, noto come “Faccia d’angelo”, ambizioso e affamato di potere; Renato Vallanzasca, il “bel René”, rapinatore anarchico con un innato desiderio di stare sotto i riflettori; e Angelo Epaminonda, detto “il Tebano”, un gangster temuto e spietato. Questi uomini, pur essendo molto diversi tra loro, sono uniti da un destino comune fatto di rapine, alleanze e conflitti violenti. Nazzi esplora la loro psiche e le loro motivazioni, offrendo una visione più profonda di come e perché sono diventati ciò che sono.

Con una prosa incisiva e coinvolgente, Nazzi non si limita a raccontare le imprese criminali di questi uomini, ma penetra anche nel loro mondo interiore e nelle ombre che hanno contribuito a forgiare il loro carattere. La sua narrazione è un mix di realtà storica e analisi psicologica, che rivela non solo le azioni, ma anche le paure, le ambizioni e le fragilità di questi protagonisti.

“Canti di guerra” è più di una cronaca di sangue e tradimenti; è una riflessione sulla natura del potere e dell’oscurità umana. La storia di Turatello, Vallanzasca e Epaminonda viene raccontata con una forza narrativa che rende la lettura avvincente e penetrante. La Milano dei Settanta emerge come un personaggio a sé stante, con le sue contraddizioni e il suo lato più oscuro, e il racconto di Nazzi offre una chiave di lettura per comprendere non solo la criminalità dell’epoca, ma anche l’eredità che questi uomini hanno lasciato.

In conclusione, “Canti di guerra” è un libro potente e coinvolgente che ci riporta a un’epoca tumultuosa attraverso gli occhi di coloro che l’hanno vissuta e plasmata. La prosa di Nazzi riesce a rendere viva la Milano di quegli anni e a fare dei tre banditi i protagonisti di una saga di violenza e potere che continua a risuonare anche oggi. Una lettura imprescindibile per chiunque sia interessato alla storia del crimine e alla psicologia dei suoi protagonisti.

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